Assiria, VII secolo a.C.
Tiglath Assur, figlio del re e di una concubina greca, racconta la sua vita tra massacri e tradimenti, dalla sua infanzia e amicizia con il fratellastro Assarhaddon fino al suo esilio. Mentre nella capitale dell’impero, Ninive, si tramano complotti contro il successore del re di Assiria, Tiglath diventa un leggendario guerriero nelle difficili battaglie contro le altre tribù che invadono il regno e, allo stesso tempo, una profezia mette a dura prova il legame che lo unisce al suo amato fratello designato come futuro re.
Una storia interessante ma a tratti lenta e con una serie di lunghi episodi che, dal mio punto di vista, apportano poco al romanzo. I personaggi sono il vero motore della narrazione. Sono ben costruiti e scoprire il loro destino è stato ciò che mi ha fatto leggere il libro fino alla fine.
Narrazione in prima persona. Personaggi ben definiti dal punto di vista fisico e psicologico. Dialoghi scorrevoli. Buon uso dei monologhi per aiutare al lettore a comprendere certi aspetti della storia. Descrizioni dei luoghi e delle scene sufficienti per seguire la narrazione. E, in generale, una ben riuscita composizione della struttura intorno a diversi temi.