Piramide è una raccolta di cinque storie che si svolgono nei venti anni precedenti al primo romanzo della serie Kurt Wallander. Il famoso ispettore è un giovane poliziotto nei turbolenti anni ’60 delle manifestazioni contro la guerra del Vietnam, che quando il suo vicino di casa muore, inizia la sua carriera nella sezione che investiga i crimini. Nel secondo racconto sono trascorsi alcuni anni, e Wallander affronta una situazione complicata in un negozio in cui si è appena commesso un omicidio. Nel terzo, l’ispettore investiga uno strano caso di un uomo trovato morto al termine di una corsa in taxi. Nel quarto, il caso dell’omicidio di un fotografo si rivela più difficile di quanto Wallander pensava. Ed infine, nell’ultimo, l’ispettore interrompe l’investigazione di un triplice assassinio per viaggiare in Egitto e liberare suo padre dal carcere.
È il primo libro che ho letto sull’ispettore Kurt Wallander e non mi ha particolarmente entusiasmato. L’autore scrive bene, ma le storie sono poco avvincenti. Gli autori degli omicidi sono persone quasi sconosciute che non danno al lettore il tempo di fare un pronostico su chi potrebbe essere il colpevole.
Il tempo, lo spazio narrativo e i dialoghi sono gli aspetti della narrazione in cui l’autore ha prestato maggior attenzione. Le descrizioni dei luoghi rispecchiano la personalità del protagonista, mentre i dialoghi fanno scorrere l’azione con informazioni rilevanti sui casi e mostrano una parte del carattere di alcuni personaggi.